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Quando ero bambino - La TV della generazione dei 40enni...
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La mia gioventù, bensi da tetesko, la passavo in italia, sulle sponde del Lago Maggiore, in provincia di Varese. Spesso, quando alle 5 del pomerigio dopo 20 chilometri in autobus tornavo a casa dalla scuola, la prima cosa che feci era accendere la TV...
Il programma televisivo della RAI, nei anni 1970 (e anche 80 forse) quotidianamente inizio il suo programma proprio solo dopo le 5 del pomerigio circa, e sempre con la stessa sigla. Le onde elettromagnetiche della'antenna che sfonda le nuvole. Chi non le conosceva? Il programma televisivo era lineare, le moltiplicità ridotte, poco fragmentate. Ogni giorno aveva la sua stessa cronologia ben strutturata. Spesso noi ragazzi stavamo davanti alla TV minuti e minuti proprio ad aspettare che le trasmissioni iniziassero:
Subito dopo seguiva la sigla della "TV dei ragazzi". In quei tempi, la TV era servizio pubblico, senza pubblicità li dove avrebbe manipulato la piccola testa del bimbo di allora:
Di solito, seguiva un "telefilm per bambini", come ad esempio Orzowei. Semplice, estetico, da guardare negli occhi:
Se invece arrivava galoppando Furia, il cavallo del West, niente poteva più fermare mia sorella ad assediare la TV. Apparecchio Grundig a colori, made in Western Germany, comprato agli inizi 1980 al Mercatone di Somma Lombardo per sostituire il piccolo portatile b/n. TV che di nuovo era senza telecomando, misura dei genitori per scoraggiare noi bambini a starci troppo davanti allla TV. Il rimedio pero c'era: Ravvicinata la poltrona alla TV, si cambiava canale allugando la gamba. Con un po di fortuna riusciva a centrare con le dita del piede uno dei 8 pulsanti. RAI1,RAI2, TV Svizzera tedesca e francese (da ripetitore pirata), Canale 5, Italia uno, Rete 4 (disturbata), Televerbano.
Alle 7, qualche anno più tardi, "sunday monday happy days":
Ogni tanto rivedo happy days e mi vengono le lacrime agli occhi...penso a tante belle cose dell' adolescenza e ad una televisione sana e divertente che ci educava, ora l' immondizia ha totalmente occupato il piccolo schermo e temo che non abbiamo ancora toccato il fondo.....
Dopo, prima del telegiornale, papà aspettava "Che tempo fa", ma prima spesso c'era da riempire qualche minuto di intervallo, con appunto "Intervallo". Sempre con una musichetta suonata sull'arpe, orrore per i bambini, vennero mostrati diapositive e siti storici fra i più belli d'italia:
Io sarei disposto a scollegare internet,anzi colpire il pc con svariati colpi di mazza buttare via il cellulare e dar fuoco a l'auto con l'abs l'airbag e il climatizzatore e buttare il lettore dvd ..ma non credo che basti come prezzo per tornare indietro a quell'epoca!! Magari sarebbe solo questo il prezzo!! il problema è che purtroppo non si torna indietro..ti saluto!
Riempiti i minuti, seguiva "L'almanacco del giorno dopo". A me da bambino non diceva proprio nulla, vuota la testa allora di ogni minima scintilla di sapienza storica o intellettuale:
Sfido davvero chiunque a non avere emozioni su questo pezzo di vita di ognuno di noi, quando si tornava a casa dopo pomeriggi a correre e giocare con gli altri bambini, quando le cose erano reali e le persone le guardavi negli occhi, le ascoltavi, le toccavi... Che bello ricordare l'emozione di cenare con la propria famiglia magari con questi 20 secondi che facevano da preambolo al tg, emana un calore che nessun locale trandy o cocktail riuscirà mai a darti... Forse era meglio prima!!!
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Si viveva tra scuola ed amici giù nei vecchi cortili a giocare.Non avevamo i cellulari e le playstation e i computer ma rapporti veri e tattili senza tante virtualità che credo ce ne saremmo fregati poi!!!
Poi finalmente, atteso da papà da almeno un quarto d'ora, eccoci a "Che tempo fa", la trasmissione più importante che gli permetteva di lasciare la tavola, cena già servita, per recarsi davanti al piccolo schermo. Allora alle previsioni meteo si dedicava tempo, spiegava un colonello dell'aeronautica militare. Era utile per i lavoratori, per i pescatori, ed interessava tanti. Tutta una generazione di italiani oggi ancora sa spiegare bene gli fenomeni meteorologici. A differenza dei tedeschi, che gia da bambino vedero semplici simboli per "pioggia" o "sole" e niente di più. Perchè la TV italiana allora era anche educativa, spiegava e rendeva interessante tante cose che niente hanno da fare con prodotti surgelati, attrici di hollywood o gossip di musicisti dei grandi label americani:
Poi papà tornava a tavola, la mamma spesso furiosa per la mossa scortese di avere lasciato il tavolo. Speriamo che rimanga li al suo piatto, e che il telegionale non riporti notizie su ingorghi stradali dovuti alla neve sulla Napoli-Salerno. Ma prima l'ora esatta, il segnale orario. Blib-Blib-Blib biiip biiip biiip biiiip. Ore diacianove e cinquantanove:
E si parte con il Telegiornale, con la notizia della rapina di Aldo Moro. Era il decennio della politica dogmatica. Si faceva politica da "conservatore" o da "progressista", c'era la destra e la sinistra ideologica. E gia allora rubavano i soldi. Ma solo di nascosto. Oggi la politica si limita a rubare, e sono persino orgogliosi di farlo. Ma allora gli anni erano quelli delle Brigate Rosse, della loggia P2, della strage di Ustica, delle feste dell'unità...
Fortunatamente oggi la TV non c'e l'ho più. Alla manipolazione politica di allora (che comunque era chiara e facilmente decodificabile: RAI1=DC, RAI2=PSI, RAI3=PC), oggi con una forza di magnitudine irresponsabile vi si e aggiunta quella commerciale. Quest'ultima, forse a differenza della prima, necessita e tranquillamente forma un suo pubblico ancora più stupido e passivo di mente, in modo di farlo vivere con tutti quei bei prodotti magnifici di cui non ho bisogno. :-)