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>next>    Lurisia, appalto per la Cabinovia
6.6.2009
Dopo anni apre il cantiere per la cabinovia del Pigna
Per la gioia della «tribù dello sci» sarà ribattezzata cabinovia biposto «Valle Asili-Pigna». Ma quel tracciato che, in 2 km e 100 metri di piloni e cabine al vento, porta dalle piste di Lurisia ai 1500 metri di un Pigna «inzuccherato» di neve, è soprattutto una storia da non dimenticare.

(La Stampa del 6.6.2009)

Una vicenda all’italiana che in corso d’opera rischiava di passare all’indice del triste capitolo dei monumenti al disastro di troppa montagna soffocata dal cemento, ridotta a tanti ferri contorti come i ramponi di Achab sulla gobba della balena.
Anno 2006: la vecchia cabinovia ha superato i 40 anni di vita tecnica e dagli uffici regionali dell’Ustif, l’organo per la revisione degli impianti da fune, fanno sapere che è tempo di metterci mano. Due alternative: rifarla o rottamarla. Il primo progetto prevede un esborso di 4 milioni di euro per la realizzazione di un impianto detto a «pulse». Sovradimensionato, così recita il verdetto degli enti pubblici chiamati a foraggiarlo e che ovviamente rispondono «picche». Si gioca al ribasso di un milione, verso quel progetto da 3 milioni e 200 mila euro che è attualmente in fase di realizzazione.
Reperire i fondi, però, è dura. E, se la Regione sigla subito un accordo di programma che mette sul piatto della bilancia 2 milioni di euro in finanziamenti, la Provincia né smentisce né conferma. «Ancor oggi -dichiara il sindaco di Roccaforte, Renato Occelli - ci hanno assicurato solo verbalmente quei soldi e proprio in questi giorni stiamo sollecitando gli uffici competenti per chiarire l’impasse. Siamo fiduciosi che quei fondi arriveranno al più presto».
Nel frattempo il Comune ha fatto la sua parte sborsando 250 mila euro, mentre quel che resta verrà saldato dalla società che si occuperà per 40 anni della sua gestione, le «Cabinovie Spa».
Ma la mano pubblica non basta. E la seggiovia degli intoppi stenta a prendere il largo. Perché stavolta l’imprevisto è dietro l’angolo, meglio sotto lo spesso strato di terreno lungo cui corre il tracciato dell’impianto e che rischia di inquinare le falde di proprietà delle vicine fonti delle «Acque Lurisia». Seguono perizie geologiche. Sentenzieranno che la cabinovia si può rimaneggiare, sostituendo i pali rugginosi con altri nuovi di zecca, ma senza modificarne il tracciato originario. Ultimo atto formale: il via libera dell’Ustif al suo rifacimento, arrivato appena un mese fa.
Nei giorni scorsi l’inizio dei lavori. I numeri della nuova cabinovia: 135 cabine chiuse biposto, riscaldate e dotate di impianto di illuminazione, 330 passeggeri l’ora, 671 metri di dislivello.
Renato Occelli: «Un iter lungo e complesso. Ma alla fine l’abbiamo spuntata: la seggiovia sarà pronta spero entro il prossimo autunno, di certo per la prossima stagione invernale».

(c)

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