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29.4.2011
Grazie alla legge Milleproroghe l'impianto dovrebbe girare fino al 2013 !
Il decreto Milleproroghe del governo, che ieri è passato alla Camera con 300 voti contro 277 e che oggi dovrebbe approdare in Senato per il sì definitivo, prolungherà la «vita tecnica» dell'impianto di Prada di altri 2 anni, e cioè fino all'agosto 2013.

Dal quotidiano on-line "L'Arena" del 26/02/2011

 Il tutto, noto da alcune settimane ma ancora non definitivo, è stato confermato ieri in Provincia durante l'assemblea dei soci della funivia di Malcesine. Quest'ultima, com'è stato ribadito ieri e come era stato anticipato giorni fa da L'Arena, ha dato al Cda il via libera per decidere se gestire l'impianto di Prada Costabella.
Possono dunque tirare un sospiro di sollievo i sindaci di Brenzone e di San Zeno, i cui Comuni sono comproprietari, al 50% ciascuno, dell'impianto di risalita della località montana. Dopo avere ottenuto, dalla Provincia e dall'Ustif del Veneto nell'agosto scorso la proroga della vita tecnica dell'impianto fino al 21 agosto 2011, la inattesa e buona novità, se confermata, arriverebbe direttamente dallaA Capitale. In attesa del varo definitivo del progetto da 9 milioni di euro per il nuovo impianto di Prada, insomma, i due sindaci hanno guadagnato tempo e si sono tolti da una situazione che stava diventando critica per almeno due motivi.
Il primo è che i tempi di applicazione del business plan, approvato in entrambi i consigli comunali e che dovrebbe portare al nuovo impianto, sono di fatto slittati. Ora, quindi, ci sarà più tempo per il reperimento del finanziamento e dei contributi necessari di cui, finora, ancora poco o nulla di concreto pare esserci.
Il secondo motivo era invece dovuto alla situazione di empasse in cui si trovava la funivia di Malcesine fino a ieri. A quest'ultima, infatti, i due sindaci si erano rivolti da mesi chiedendo di rilevare la gestione e la proprietà dell'impianto di Prada. Il 9 febbraio scorso era arrivata ai primi cittadini la lettera firmata dal direttore della funivia di Malcesine, Franco Falcieri, con cui si confermava la «disponibilità ad assumere la gestione degli impianti nella stagione estiva 2011...subordinata al nulla osta dell'assemblea dei soci, secondo quanto previsto dall'articolo 5 dello statuto».
Nulla osta che è stato ieri confermato a margine della riunione in Provincia, e che quindi ora affida ad un unico Consorzio entrambe le funivie del Baldo. Questo obiettivo non solo era condiviso ma anche fortemente auspicato dalla Provincia che, per bocca dell'assessore alle aziende partecipate, Gualtiero Mazzi, lo aveva riconfermato ancora lunedì durante l'audizione congiunta della prima e sesta commissione.
E anche il presidente della Provincia Giovanni Miozzi esprime parere favorevole: «La Prada Costabella non è una partecipata della Provincia, ma la Provincia è sensibile ai problemi delle zone montane, per cui se il consiglio di amministrazione è d'accordo (è il Cda che ora deve decidere, dopo il consenso dell'assemblea dei soci), è bene che si parta con la gestione per un periodo, e poi così si potrà valutare se e quanto questa struttura funziona e decidere di conseguenza».
«La società Prada- Costabella», aveva spiegato nei giorni scorsi a L'Arena il sindaco di Brenzone, Rinaldo Sartori, «al contrario di altre realtà, gode di buona salute finanziaria e vorrebbe essere piccolo gioiellino e esempio di gestione oculata. L'avanzo di cassa è di 86 mila euro e, per chi volesse investire in questo progetto del nuovo impianto a fune, le prospettive sarebbero certamente favorevoli».
In questi giorni è stato infine emanato il bando di assunzione del personale necessario a gestire la funivia di Prada e quindi, in attesa del passaggio di consegne ufficiale per la gestione da parte di Malcesine, verranno assunti a tempo determinato operatori funicolari, addetti alla biglietteria e il resto del personale necessario.
Nel decreto Milleproroghe, grazie all'intervento delle Regioni e su richiesta della Toscana, il coordinamento tecnico infrastrutture della conferenza Stato-Regioni aveva adottato, il 18 gennaio scorso, una proposta di emendamento. Il testo definitivo parrebbe sollevare i comuni di Brenzone e San Zeno con la «proroga di ulteriori due anni, previa verifica da parte degli organi di controllo della loro idoneità al funzionamento e della loro sicurezza, del termine relativo alle scadenze temporali fissate al paragrafo 3 delle norme regolamentari approvate con D.M. 02/01/1985 e riguardanti la durata della vita tecnica, le revisioni speciali e le revisioni generali degli impianti a fune, di cui si prevede l'ammodernamento, con i benefici di cui all´articolo 8, comma 3, della L. 140/1999».

(c)

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