. : r e t r o f u t u r : .

site mapsearchprint preview
<prev<    San Zeno: Dopo quattro anni di chisura si lavora per la riapertura degli impianti
>next>    Quattro milioni e pochi mesi per rifare gli impianti di Prada
18.8.2013
Lo scandalo della ricostruzione dell'impianto nel 2004 per soli cinque anni di vita spendendo 1,85 milioni di euro di soldi pubblici: Le spiegazioni del comune di San Zeno
I soldi spesi inutilmente nel 2004, i problemi legati alla gestione privata, il passaggio di gestione al comune e le prospettive per la sostituzione di cestovia e seggiovia con una cabinovia.

COMUNICATO DEI SINDACI DI SAN ZENO DI MONTAGNA, DI BRENZONE  E DELLA PRADA COSTABELLA S.R.L

Fonte: www.funiviedelgarda.it/it/articles/Doc-Societari_34.htm

Ai cittadini dei Comuni di San Zeno di Montagna e di Brenzone crediamo sia doveroso chiarire la situazionee il percorso della Funivia Prada Costabella, anche e soprattutto vista la comunicazione apparsa su“L'Arena” l'11/8/2013 e sottoscritta dai rappresentanti delle minoranze dei due Comuni.

Nel 2004 le precedenti Amministrazioni (tra cui vi erano alcuni firmatari del documento in questione) spesero 1.850.000,00 € per il ripristino degli impianti. Le somme pervennero da contributi regionali (1.000.000,00 €.),Camera di Commercio e Provincia (150.000,00 €. ciascuno), e da un mutuo acceso dai due Comuni(550.000,00 €.). L'intervento però fu fatto senza l'accortezza di acquistare e impiegare prodotti marchiati CE in modo da poter garantire una vita tecnica più lunga e comunque di avere pezzi sostitutivi conformi alla normativa. Vennero quindi spesi 1.850.000 € di soldi pubblici per mantenere la scadenza dell'impianto dalla stagione 2005 all'agosto 2009 (quindi 1.850.000 €. per gestire gli impianti per meno di 4 anni!!). Alla data di insediamento delle nuove Amministrazioni, nel 2009, dunque: Non era stato avviato il procedimento presso Provincia ed Ustif per dare corso alla proroga della vita tecnica,attività che dovettero essere implementate urgentemente dal nuovo Presidente, Rag. Bortolussi, e dai Comuni, con rischio di chiusura già nel 2009.

Al cambio delle Amministrazioni, dunque, la vita dell’infrastruttura, in mancanza di interventi urgenti, sarebbe immediatamente scaduta. Ma non solo. La gestione era stata affidata sin da subito dalla società comunale …a cooperative private esterne, con l’evidente risultato di impoverire i Comuni che dovevano pagare i mutui, a tutto vantaggio delle società affittuarie. A tal proposito va detto che al passaggio di consegne, i nuovi Amministratori comunali e della società rinvennero “nel cassetto” una lettera di disdetta da inviare al Consorzio di Cooperative per far cessare il rapporto nel 2009, che il Presidente della Prada Costabella s.r.l. Castellani Cipriano aveva “ritenuto di non spedire”. Il risultato fu che il contratto si rinnovò, in base alle clausole negoziali, per un nuovo periodo diquattro anni. Le nuove Amministrazioni dei Comuni e il nuovo C.d.A. furono costretti ad impegnarsi in una lunga trattativa con il Consorzio di Cooperative, che portò ad una transazione, in cui la società comunale fu costretta ad accettare ed acconsentire alla cooperativa la gestione dell’impianto, per un altro anno (2010)…

Queste gestioni lasciarono, dopo ben cinque anni, nella cassa della società 86.266 €. Si consideri che nel 2006, a seguito di rimborsi erariali, la cassa era di 159.789 €. Tutti i dati sono facilmente riscontrabili sui bilanci pubblicati sul sito della società.

Riassumendo:

  • Dalle precedenti Amministrazioni vennero spesi 1.850.000 €. di soldi pubblici senza dare alcunrespiro alla vita tecnica degli impianti;
  • venne data la gestione a società esterne ;·
  • la cassa lasciata fu di 86.266 €., malgrado un ingente rimborso iva (nel 2005 era di 159.789 €.);
  • Sostanzialmente le spese furono imputate agli Enti pubblici, tra cui ben 550.000,00 a carico dei due comuni, mentre a beneficiarne furono società esterne.

L'attuale amministrazione della Prada Costabella s.r.l. trovò quindi :· un impianto con scadenza pendente (si è comunque riusciti ad ottenere 4 anni di proroga e con enormi sforzi si sta cercando di ottenerne un'altra);· un contratto di affitto con società terze che non volevano lasciare la gestione…;· un bilancio praticamente inesistente perché l’utile era del tutto “esternalizzato” (oggi è difficile ottenere credito per una società praticamente priva di bilancio e senza flusso di cassa): se si fosse attuata la gestione diretta…oggi vi sarebbero molte più risorse da impiegare e anche l’investimento sarebbe più agevole;· un debito lasciato a carico dei Comuni (i Comuni stanno tuttora pagando le rate del finanziamento).

L'attuale amministrazione decise, nel 2009, di sobbarcarsi ”l'onere” di gestire direttamente l’impianto,confidando di poter risollevare, come i dati hanno poi dimostrato, il bilancio della società comunale.E in due anni di gestione (a settembre si completerà il terzo anno), è riuscita “magicamente” ad invertire ilflusso di cassa e a portare la cassa, prima in costante diminuzione, dai precedenti 86.266 € (bilancio 2010)ai 151.376 del bilancio esercizio 2012 (attualmente la cassa è di 314.187,66 €). Questo in meno di tre anni di gestione diretta. Tutto ciò, malgrado in questi anni si siano dovuti sostenere dei costi straordinari per l'ottenimento delle varie proroghe, in quanto ogni anno l’USTIF richiede delle progettazioni sempre di maggiore dettaglio.

Quanto poi agli investimenti per il nuovo impianto, pare ingeneroso l’attacco mosso dalle minoranze, attesa la difficilissima temperie economica e l’attuale crisi: in ogni caso, non è certo rispondente al vero che l’ente di proprietà comunale non si sia dato da fare su questo fronte, anzi come si può capire, l'impegno di Società e Comuni è stato ed è massimo, sia per il salvataggio che per il rilanciodella struttura. Nel 2012 si è dato corso ad un ampio progetto presentato in sede provinciale, ai fini della partecipazione ai contributi legati ai fondi FAS (Fondo Aree sottoutilizzate, asse 4 – “mobilità sostenibile” impianti a fune), con la progettazione delle nuove cabinovie aperte su unica tratta e con il mantenimento della fermata intermedia. Il progetto ha superato la prima fase di esame preliminare in sede provinciale, si attende che la Regione dia corso al bando di assegnazione, i cui tempi non dipendono da noi. Presso il Credito Sportivo, tramite il Presidente Venturini, si è dato corso a richiesta di finanziamento per laquale sono state richieste integrazioni documentali da parte dell’Ente finanziatore. Per quanto riguarda Veneto Sviluppo, immediatamente i Comuni hanno a suo tempo contattato questo ente finanziatore, ma si èaccertato che le linee di garanzia o di finanziamento che possono essere concesse devono esserecombinate con il finanziamento principale, sempre che i Comuni o la società Prada Costabella S.r.l. rientrinotra i soggetti finanziabili (le verifiche sono tuttora in corso). Si ritiene pertanto poco oggettiva la comunicazione fatta via stampa dalla minoranza, e soprattutto inopportuna perché, invece di collaborare per il salvataggio dell'impianto, dei posti di lavoro connessi e delle strutture ricettive che ne beneficiano, si è preferito speculare su una situazione così critica ma, ciò che è più grave, creata dalle precedenti gestioni.

I Sindaci di San Zeno di Montagna, di Brenzone ed il C.d.A. di Prada Costabella S.r.l.

(c)

Impressum / Datenschutz